Cos’è l’Armocromia? Un fenomeno social che spopola su Instagram o qualcosa di più con un risvolto utile nella nostra quotidianità?
L’Armocromia, più propriamente Analisi del Colore, è un metodo per individuare quali colori donano alla persona. Il metodo si basa sull’analisi delle caratteristiche personali di pelle, occhi e capelli (da intendersi al naturale).
Facciamo il gioco della verità 😉 Vi è mai capitato almeno una volta di trovarvi in una di queste situazioni?
- Ho comprato il maglione uguale a quello della mia amica, a lei stava cosi bene… ma non l’ho mai messo!
- Ho una camicetta di quel colore, mi piaceva così tanto ma non riesco ad abbinarla con niente!
Eventi come questi si verificano quotidianamente, spesso i nostri acquisti sono dettati dall’euforia del momento, dall’occasione o dal semplice e legittimo desiderio di gratificazione riempiendo così i nostri armadi di “niente da mettere”.
Bene, scoprire i propri colori valorizzanti, è il primo passo per iniziare a fare acquisti consapevoli e costruire un guardaroba coerente e funzionale.
Perché il maglione che sta tanto bene alla nostra amica su di noi non ha lo stesso effetto? Proviamo a capirlo insieme cercando di fare chiarezza su cos’è l’Armocromia.
Cos’è l’Armocromia, la storia delle quattro stagioni
L’Analisi del colore prevede la suddivisione delle persone in quattro gruppi che si chiamano stagioni come le stagioni dell’anno dalle quali prendono il nome ed i colori tipici di quel periodo.
La stagione cromatica riferita alla persona però non cambia col trascorrere dei mesi come invece avviene per le stagioni dell’anno.
Avremo quindi le persone appartenenti alla stagione Inverno, Estate, Primavera e Autunno. E vi apparterranno per tutta la vita.
Cominciamo a scendere nel dettaglio e a rispolverare i ricordi di Educazione Artistica delle scuole medie, ve la ricordate la distinzione fra colori caldi e colori freddi?
Questa distinzione è fondamentale perché il metodo suddivide le quattro stagioni in due valorizzate da colori freddi – Inverno ed Estate – e due da colori caldi – Primavera ed Autunno.
Non lasciatevi ingannare dalle temperature climatiche dei vari periodi dell’anno, in Estate non avremo colori caldi perché in quel periodo è caldo! Abbiamo detto che dalle stagioni prendono il nome ed i colori, pensate all’Autunno e ai colori tipici del foliage.
Alla vostra sinistra abbiamo le due stagioni valorizzate da colori freddi, Inverno ed Estate. A destra le due stagioni valorizzate da colori caldi, la Primavera e l’Autunno.
Con questo esempio davanti agli occhi, iniziamo a parlare anche di intensità del colore.
Le due stagioni in alto, Inverno (colori freddi) a sinistra e Primavera (colori caldi) a destra, sono entrambe valorizzate da colori cosiddetti ad alta intensità.
Le due stagioni in basso, Estate (colori freddi) a sinistra e Autunno (colori caldi) a destra, sono entrambe valorizzate da colori cosiddetti a bassa intensità.
Per facilitarci, in questa fase potremmo distinguerli in brillanti quelli ad alta intensità e delicati quelli a bassa intensità.
Caldo e freddo, intensità alta e bassa, come si rapportano alla persona?
La prima fase dell’analisi consiste nello stabilire la temperatura del sottotono della pelle che può essere o caldo o freddo, esattamente come i colori.
Il sottotono è lo strato di pelle che non vediamo ad occhio nudo ma che riflette il colore. È per questo motivo che quando indossiamo un capo vicino al viso, l’effetto può non essere valorizzante o al contrario può essere: “WoW, come ti sta bene questo colore”!!!
Il proprio sottotono lo si determina in fase di analisi con l’utilizzo di appositi drappi in tessuto colorati raggruppati in coppie. Drappi che facciamo scorrere sotto al viso alternando un colore freddo ad uno caldo. Seguono quattro drappi in tessuto laminato.
In questa immagine vedete il primo passaggio, il confronto del fucsia (colore freddo) con l’arancio (colore caldo). La foto è stata scattata nelle stesse condizioni a distanza di attimi quindi l’effetto dei due colori non è alterato.
Riuscite a percepire la differenza? Col fucsia il viso appare luminoso, lo sguardo più intenso e le sopracciglia sembrano addirittura più scure. Le labbra sono rosate e l’ombreggiatura sotto gli occhi appare attenuata.
Pochi istanti dopo, con l’arancio il viso appare ingiallito e si evidenziano delle ombre (guardate gli occhi) che appesantiscono i lineamenti.
Questo è solo un piccolo esempio di come il colore della stessa temperatura della persona, nonostante la mise e l’espressione 😉 sortisca un effetto photoshop naturale.
L’analisi infatti si svolge a capelli coperti, per non lasciarsi influenzare da eventuali colorazioni sbagliate, senza trucco e non abbronzate. Si copre con una mantellina anche ciò che indossiamo per creare un ambiente neutro e concentrarci sugli effetti dei colori sul viso.
Intensità del colore e della persona
Prendiamo un colore, ad esempio una tonalità di viola. A sinistra è declinato nella sua versione più chiara e delicata che via via verso destra diventa più piena e intensa.
Possiamo dire che i colori a bassa intensità sono più tenui e spenti mentre quelli ad alta intensità sono accesi e brillanti.
Ma come stabiliamo l’intensità di una persona? Dopo aver determinato il sottotono in caldo o freddo con gli appositi drappi, passiamo ai drappi delle stagioni. Quattro gruppi di drappi colorati quante sono le stagioni.
Nel nostro esempio, abbiamo precedentemente stabilito il sottotono in freddo, la procedura prosegue escludendo le due stagioni valorizzate dai colori caldi.
Prendiamo in esame i drappi delle due stagioni fredde, confrontando il primo drappo di colore verde di entrambe, valuteremo l’intensità e di conseguenza la stagione da esaminare.
Stiamo andando sul difficile ma con un pò di occhio e allenamento, saremo in grado di percepire che il colore a sinistra è troppo tenue rispetto a quello di destra che è più intenso e quindi in armonia con l’intensità di pelle e occhi della persona.
Al fine di ottenere l’armonia dell’immagine nel suo insieme, le caratteristiche di cui piano piano acquisiamo consapevolezza vanno ripetute attraverso la scelta dei colori da indossare, dall’abbigliamento al make up.
Valore e contrasto
Valore e contrasto sono le altre due caratteristiche da prendere in esame. Per valore, si intende quanto un colore è chiaro o scuro, il cosiddetto valore cromatico. Il valore della persona è riferito a quanto è chiaro o scuro il mix delle sue caratteristiche di pelle, occhi e capelli.
Anche questa caratteristica andrà ripetuta scegliendo colori più o meno scuri a seconda del nostro valore cromatico personale.
Per contrasto riferito alla persona si intende il contrasto che creano ancora una volta gli elementi pelle/occhi/capelli. Riferito ai colori si ha contrasto ogni volta che accosto almeno due colori uno vicino all’altro (giacca e sotto giacca, sciarpa e cappotto, rossetto sul viso, ecc…) o il contrasto che creano i colori all’interno di una fantasia.
Se il valore cromatico lo valutiamo “ad occhio”, per il contrasto utilizziamo i drappi a righe, ancora una volta dovremo valutare l’armonia fra il viso e il drappo sottostante.
Alla fine dell’analisi, dopo aver determinato singolarmente le caratteristiche di temperatura, intensità, valore cromatico e contrasto, tutto deve tornare e si riassume nella “famosa” palette della stagione di appartenenza.
Per il momento ci fermiamo qui perché il metodo prevede la suddivisione in tre sottogruppi per ogni stagione, questo aspetto richiede un approfondimento in sede di consulenza di persona.
Cos’è l’Armocromia, il risvolto pratico
La consapevolezza e l’oggettività dei propri colori valorizzanti, ci terrà automaticamente lontane dagli acquisti di impulso. Non compreremo più un capo di un colore perché ci piace ma perché ci dona veramente e nel caso non volessimo proprio rinunciarci, avremo in mano uno strumento che ci permetterà di creare abbinamenti comunque valorizzanti.
A questo proposito, ne abbiamo parlato nell’articolo dedicato ai cappotti.
Cos’è l’Armocromia? Obbligo o opportunità?
Opportunità, senza ombra di dubbio! Uno strumento utile per iniziare a fare acquisti consapevoli e avere a disposizione più abbinamenti con meno capi perché la coerenza dei colori creerà sempre mix in armonia, fra loro e con la persona che li indossa.
Opportunità per imparare ad utilizzare anche colori “fuori palette” che abbiamo nell’armadio, che dobbiamo comunque indossare per i motivi più vari piuttosto che per concederci un capo iconico in un determinato colore, come ad esempio il cappotto cammello 😉
Opportunità per creare abbinamenti fuori dai soliti schemi e creare guardaroba capsula in sintonia per colori, stile ed esigenze.
Grazie per la vostra attenzione, al prossimo articolo Loredana e se avete fatto l’esperienza della consulenza, raccontateci nei commenti cos’è l’armocromia per voi 😉
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